Chekharda Bureau: il progetto della natura

Marta Mariano | Marzo, 2020 | them


Fondato nel 2014, Chekharda Bureau è uno studio di architettura la cui missione principale è la progettazione e la realizzazione di spazi di gioco urbani ispirati alla natura.

La fondatrice Daria Bychkova, vincitrice di concorsi e borse di studio internazionali, in seguito a collaborazioni con importanti studi di architettura europei, ha dato vita al team di Chekharda con l’obiettivo di migliorare le esperienze di gioco per i bambini nei centri urbani. Attraverso l’utilizzo di materiali naturali e creando veri e propri landmarks all’interno delle città, le installazioni artistiche polifunzionali sono totalmente a disposizione della creatività dei bambini, aiutandoli a instaurare un nuovo rapporto con l’arte e la natura.

Lo studio segue la progettazione partecipativa di impronta scandinava, ponendo particolare attenzione all’analisi, anche a livello psicologico, del modo in cui i bambini decidono di interagire con lo spazio e l’ambiente circostante. Evoluzione logica di questa analisi è una modifica sostanziale del punto di vista e dell’avvenire delle interazioni, il tutto rimpicciolito a misura di bambino per creare una child-friendly city. Queste soluzioni urbane funzionali e pratiche vengono infatti realizzate per le famiglie che non hanno la possibilità di vivere a stretto contatto con la natura.

Il processo creativo e produttivo del team, sempre supervisionato dagli architetti e dai tecnici specializzati, coinvolge il cliente in ogni passaggio, a partire dalla nascita dell’idea fino alla costruzione, invitando a partecipare anche i bambini stessi. Tutti i progetti hanno come punto di partenza quello di soddisfare il bisogno di libertà dei più piccoli, per lasciarli correre, arrampicare e talvolta prendere rischi, senza costringerli in percorsi guidati, come accade nei comuni parchi gioco. Per questa ragione, la storia che si crea in questi luoghi cambia di continuo e si evolve: oggetti e percorsi dalla forma inusuale che aiutano i bambini, principali fruitori di questi spazi, a sviluppare la creatività e la curiosità, migliorando le capacità fisiche e di apprendimento.

L’aspetto caratterizzante del lavoro di Chekharda consiste nel perfetto equilibro tra progettazione high-tech e low-tech: per realizzare quello che Daria Bychkova definisce programmatic chaos, il team usa tecnologie digitali avanzate, come gli scan 3D e il design parametrico, per mettere insieme pietre, legno, sabbia, sassi, corde e reti. Le materie prime vengono selezionate accuratamente e il più delle volte finiscono per riprodurre l’ecosistema dal quale vengono prelevate, adattandosi al contesto in cui il progetto viene installato apparentemente senza fatica. Le strutture portanti rimangono in metallo, per motivi di sicurezza, ma lo sviluppo di queste costruzioni è di tipo non lineare, seguendo e senza mai alterare la naturale geometria delle forme e dei materiali, i quali sono in grado essi stessi di generare un narrativa unica.

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