Consigli di lettura

Pablito El Drito | Novembre, 2024 | them


James S. Scott, L’infrapolitica dei senza potere, Eleuthera

Scomparso a luglio di quest’anno, il politologo e antropologo statunitense James S. Scott è stato uno dei pensatori più innovativi degli ultimi decenni. Eleuthera ha già pubblicato alcuni dei suoi testi più importanti: il fondamentale Lo sguardo dello Stato nel 2019, il brillante Elogio dell’anarchismo nel 2022 e il rivoluzionario Il dominio e l’arte della resistenza nel 2021. Il nuovo saggio che Elethera ha appena tradotto e pubblicato – il cui titolo originale è Decoding Subaltern Politics (2013) – è un lavoro che continua sulla linea di ricerca di quest’ultimo libro. Il focus è ancora una volta la tradizione popolare contadina, in cui politica e religione si confondono, proponendo modelli di inversione simbolica dell’ordine sociale esistente. Secondo Scott, come la dottrina religiosa ufficiale (quella propugnata delle élite) viene vagliata, rialaborata e profanata dei culti della piccola tradizione (tradizione contadina), così l’ordine politico esistente viene negato simbolicamente nelle tradizioni popolari millenariste, non solo in Europa, ma anche in Asia. Il mondo simbolico alternativo non è che una risposta al processo storico della modernizzazione, universalmente subito dai contadini, attraverso la creazione della burocrazia, la penetrazione dell’economia di mercato e la sostituzione della consuetudine con le leggi scritte. Per questo il simbolismo salvifico di liberazione presenta similitudini attraverso tempi, spazi, culure e religioni diverse. L’infrapolitica dei senza potere è un testo di un’importanza teorica straordinaria. Offre un punto di vista innovativo sulle relazioni tra cultura alta e bassa, centro e periferia, politica teorica e politica praticata, forme di rivolta organizzate e forme invece spontanee, colmando un gap negli studi sociali e nella teoria politica.

Marco Schiaffino, Welcome to the cyber jungle. La sicurezza informatica raccontata attraverso la cronaca nera del web, Prospero editore

Parafrasando il titolo di un famoso pezzo dei Guns’n’Roses che ha scelto come titolo della sua opera prima, Marco Schiaffino, giornalista e divulgatore nel campo della cybersecurity, ci introduce nel mondo grigio dell’informatica e delle reti, un ambito in cui guardie e ladri spesso si confondono fino a creare una sfocatura difficile da decifrare. Non è impresa facile raccontare come funziona l’ecosistema internet, in cui sono interconnessi miliardi di device, senza mitizzare virus e malware come se fossero opera di supercattivi votati al male o da geniacci del calcolo usciti da un fumetto anni ottanta. Ebbene in questo breve scritto, la cui lettura presuppone un’infarinatura di cultura informatica, Schiaffino parte da episodi di cronaca che la stampa mainstream ignora o banalizza. Dopo aver spiegato cosa sono i cosiddetti attacchi informatici, mette a fuoco chi sono oggi i cybercriminali, non solitari che scrivono righe di codice nella loro stanzetta, bensì organizzazioni strutturate dedite al racket informatico. Descrive come nell’ambito della sicurezza si muovono aziende, ma anche stati, polizie e servizi segreti, impiegando anche gruppi di smanettoni come moderni “corsari”. Per i principianti lo scritto è un’immersione – rapida e chiarificatrice – in un mondo apparentemente distante, ma che ci riguarda tutti, visto che le nostre vite, i nostri dati e in definitiva le nostre libertà sono condizionate da tecnologie che usiamo ma di cui raramente conosciamo il reale funzionamento. Per gli smanettoni un testo utile per ricapitolare alcuni eventi epocali di questo ambito e per non perdere di vista il concetto di etica hacker, che secondo l’autore (ma anche secondo me) è l’unica via per garantire libertà e democrazia nel contesto in cui viviamo. Perché come sostiene giustamente l’autore, la cybersecurity è un bene comune.

RiVolti ai Balcani, Chiusi dentro. I campi di confinamento nell’Europa del XXI secolo, Altreconomia

Chiusi dentro è un libro in due parti costruito grazie ai contributi di oltre venti autori di diverse nazionalità. La prima parte racconta dal punto di vista politico e legislativo come sono nati i campi di confinamento, come è stato esternalizzato il diritto all’asilo, grazie a quali meccanismi i respingimenti sono diventati prassi e come agiscono in questo contesto le agenzie europee e internazionali, in particolare Frontex. Quindi risponde in maniera esaustiva a tutto quel che avreste voluto sapere sulle politiche europee sull’immigrazione e sull’asilo. In particolare spiega come i diritti sanciti formalmente vengano poi di fatto negati. La seconda parte del libro descrive ciò che avviene nelle frontiere esternalizzate nei paesi che hanno fatto accordi con l’Europa o con i singoli paesi che ne fanno parte. Ci racconta quanto è avvenuto negli ultimi anni in Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia, Bosnia, Polonia, Bielorussia, Lituania e Lettonia, ma anche come la spirale del confinamento riguardi da vicino il nostro paese. Infatti il governo Meloni ha sabotato il sistema già traballante da 5-6 anni introducendo leggi astruse, tagliando i fondi per la gestione delle strutture adibite ai migranti, allungando i tempi di permanenza nei cpr e prevedendo la costruzione o il riutilizzo di strutture già esistenti per confinare profughi e richiedenti asilo in nome dell’emergenza, dispositivo che oltretutto prevede di aggirare il meccanismo degli appalti pubblici. Chiusi dentro è un testo che affronta il tema del trattenimento e della segregazione di migranti e profughi in maniera esaustiva. È aggiornato a marzo 2024, e parla quindi anche del memorandum Italia-Albania, che ha previsto la costruzione del celebre hotspot/CPR/carcere in Albania (costato 900 milioni di euro), dove effettuare procedure che sarebbero previste sul terriorio europeo, ma che gli organi europei non hanno approvato. Completa il ragionamento del libro il progetto Chiusi dentro dall’alto, (https://altreconomia.it/chiusi-dentro-alto-progetto/) disponibile gratuitamente in rete.

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