Cookyes ovvero Biscotti Personalizzati
Simone Vergeat | Giugno, 2013 | them
Negli ultimi anni sono nate e cresciute molte idee attorno all’universo “food”: alcune di successo, altre meno. Tra le diverse realtà ce n’è una molto giovane nata nel milanese due anni fa, che con orgoglio si è fatta largo in un mercato fortemente concorrenziale: Cookyes. Abbiamo incontrato le ragazze ed abbiamo fatto loro qualche domanda per capire in che modo si sono inventate la loro professione e come sia possibile intraprendere la carriera del food designer al di fuori del mondo fatato della talevisione.
Partiamo con le dovute presentazioni. Dove vi siete conosciute? E com’è nata l’idea di Cookyes?
Ci siamo conosciute molti anni fa… Linda è giunta nello spazio Ciboh tramite uno stage dal Politecnico. Correva l’anno 2007!
Sul sito personale di Natascia, ho letto che sperimenta da anni nell’universo food, mentre conoscendo Linda, so ha un background da industrial designer. Come mai sei passata dal product design al food design?”
Il cibo è da sempre la mia passione. Sono una donzelletta che vien dalla campagna, in tavola solo cibo buono e genuino! Lo stesso però può anche essere visto anche come base per progetti creativi, oltre che come escamotage per creare relazioni; il cibo rientra nel campo sociale, culturale ed estetico in cui ognuno di noi può esprimere la propria identità… Diciamo che la progettazione 3D non mi ha mai dato soddisfazione, mentre lavorare con il cibo mi rende felicissima!
Consultando cookyes.it, sono rimasto colpito dalla sezione “impossible cookies”, ci potreste spiegare meglio (magari raccontandoci con un esempio), di cosa si tratta?
Impossible cookies è un po’ l’idea di partenza di tutto il progetto. Leggenda vuole infatti che la sera che decidemmo di aprire Cookyes, ci venne in mente che sarebbe stato bello realizzare un “ectoplasmon”, un esserino metà biscotto è metà qualcos’altro. Da lì l’idea di creare un laboratorio di progettazione di biscotti ad hoc è nata spontaneamente. A un anno di distanza dall’apertura del sito e dall’avvio del progetto abbiamo finalmente realizzato gli “ectoplasmon” nella cucina di Gnam box! E’ stato molto divertente.
Vi dedicate ai soli biscotti o avete intenzione di ampliare la vostra offerta?
Per ora ci dedichiamo solo ai biscotti… In futuro vedremo!
Come mai?
Il biscotto e la pasta frolla nello specifico è un materiale che ben si presta a realizzare molti progetti e idee; ha una struttura che consente di lavorare in maniera creativa, ma nello stesso tempo ha delle caratteristiche commerciali interessanti: può conservarsi per lungo tempo, può essere colorata, aromatizzata, stampata, glassata e vetrificata… Un materiale estremamente duttile che ci ha permesso di definire un processo creativo, costruendo in un senso pratico e sperimentale una sorta di passaggio tra la tradizione (la classica frolla) e l’innovazione (i nostri biscotti pazzi e gli eventi di cui sono protagonisti
Quali difficoltà avete incontrato nella fase di start up? (legali, economiche, fornitori, location, ecc…).
Per una volta davvero poche difficoltà! Abbiamo incontrato Alessandro che ci ha permesso di sviluppare questo progetto nei suoi laboratori di pasticceria, utilizzare i suoi macchinari e i suoi materiali in cambio di biscotti sviluppati ad hoc per la sua azienda.
Siete solo in due a gestire la fase produttiva o avete qualche aiutante? Come vi dividete i compiti?
A volte nelle fasi cruciali chiamiamo degli aiutanti; devono essere dei virtuosi delle mani, attenti, delicati e veloci. Se qualcuno crede di avere queste doti ci contatti pure!
Immagino che i prezzi delle vostre produzioni varino molto in base al tipo di lavorazione, quantità e soprattutto alla difficoltà delle personalizzazioni. Potete darci un’idea indicativa o una gamma di prezzi per le vostre produzioni?
Si i prezzi variano a seconda della grandezza, della tecnica che si vuole utilizzare, della complessità della lavorazione e del packaging. Si parte da una base di circa 3 euro per piccoli biscotti di facile esecuzione fino ad arrivare a 5/6 euro per i lavori più complessi, che richiedono diversi passaggi, tempistiche lunghe e tecniche miste.
Avete concorrenti diretti? Come vedete il futuro del food design a due anni dall’inizio dell’esperienza Cookyes?
Cookyes vive come progetto dentro ad altri progetti ed è parte di un grande discorso; in generale i nostri concorrenti sono imitatori non solo nostri ma di tutto ciò che è stato gia affrontato nel “food design” da molti. Come in tutte le professioni che di moda, ci sono molti improvvisati! Molti emulano anche senza dichiarare nè rendere omaggio a chi le cose le ha fatte molto prima e molto meglio di lui. Per ora comunque non abbiamo concorrenti diretti che fanno biscotti come noi con un’idea di servizio come la nostra. Il trend cucina non è ancora in declino ma lo sarà presto probabilmente… Chissà, magari ci inventeremo un altro lavoro!
Vedo che organizzate workshops sul “cookie design”. Con quale frequenza? E qual è il vostro target?
Mediamente facciamo uno o due workshop al mese. Non abbiamo un target fisso, i nostri workshop sono adatti sia ai bambini, che si divertono tantissimo e sono bravissimi, sia agli adulti che vogliono imparare a realizzare le loro piccole creazioni in casa, con l’aiuto di qualche segretuccio che gli insegnamo!
Come vi fate conoscere (e come vi siete fatte conoscere in passato) e quali sono i canali promozionali che utilizzate maggiormente?
Dal classico passaparola, a facebook, a riviste di settore… A volte siamo proprio noi a proporci per una collaborazione, come nel caso dell’evento con la realtà aumentata (http://vimeo.com/67326299).
Quali sono gli eventi a cui collaborate maggiormente?
Si tratta prevalentemente di vernissage o inaugurazioni, dove il nostro biscotto si presta perfettamente a fare da dolce-cadeau personalizzato!
Ci occupiamo della progettazione dell’evento food in toto, dove il biscotto è il protagonista naturalmente! Ma ci chiamano anche privati che vogliono rendere un compleanno o una festa di battesimo qualcosa di carino e unico, lasciando un dolce ricordo agli invitati.
Qual è stato l’evento a cui vi è piaciuto di più prendere parte?
I workshop di glassatura che facciamo al “circo delle pulci” sono divertentissimi, passano da noi tante persone, tanti bambini, è un momento di gioco davvero stimolante e gratificante. L’evento invece più strano, quello in cui ci siamo davvero cimentate con un settore apparentemente così diverso dal nostro, è stato quello che abbiamo fatto durante lo scorso salone del mobile: con Realmore (www.realmore.net) abbiamo creato dei biscotti-marker, i quali, se inquadrati con uno smartphone o un ipad, dopo avere scaricato un’app, davano vita ad animali in 3D!
Biscotto VS tecnologia 1-1!
Per info:
www.cookyes.it
www.parliamocibi.com
www.natasciafenoglio.com
Circo delle Pulci
www.ilcircodellepulci.com
Una delle due tipe l’ho vista ad una festa e mi pareva effettivamente un’esperta di biscotti!!