Fablab, le nuove officine dei creativi digitali
Gabriele Orsini | Marzo, 2012 | them
La tribù dei makers ha invaso l’Italia. Creativi digitali, smanettoni del nuovo bricolage, chiamateli come vi pare, tant’è che gli appassionati di opensource e reingegnerizzazione hanno cominciato a organizzarsi. I templi del do it yourself del nuovo millennio si chiamano Fabrication Laboratory, fablab per gli amici, spazi dove ognuno può progettare e realizzare i propri oggetti esattamente come li vuole.
Tutto ciò che serve è un progetto a computer, poi entrano in azione lasercut, stampanti 3D, makerbot e frese e il gioco è bello che fatto. Strumenti e macchinari costosi e non alla portata di tutte le tasche, per questo i makers stanno cominciando a creare i fablab. In principio è stato Fablab Italia, nato a Torino con la spinta di Massimo Banzi, Arduino e del suo team. Le officine dei makes non vivono di sola pototipazione veloce. Il microprocessore made in Italy ricopre un ruolo centrale nelle attività dei nuovi creativi. Arduino è una scheda della grandezza del palmo di una mano ma capace di grandi cose, nasce nel segno dell’opensource ed è pensato per poter essere riprodotto da chiunque. Robot, elicotteri dotati di telecamere, sistemi per l’irrigazione intelligente, facendo un giro in rete se ne vedono di tutti i colori.
Nel febbraio 2012 Fablab Italia si è trasformato in Officine Arduino, spazio dedicato allo sviluppo di prodotti open che ospita al suo interno il nuovo fablab. Il fablab mette a disposizione le macchine con una filosofia ben precisa, quella di cooprogettare e corealizzare gli oggetti che ognuno desidera, modelli che poi sono condivisi in creative common ed in modo completamente gratuito. Design, architettura, videomaking, arte elettronica, basta dare un’occhiata ai commenti alla sezione “Chi siamo” nel vecchio sito di Fablab per avere idea dell’ampissimo ventaglio di possibilità che si aprono.
A Milano quelli di Vectorealism hanno voluto replicare l’esperienza torinese partendo però da un’ottica commerciale. Quello che hanno realizzato è una personal factory, si possono tradurre le proprie idee in oggetti senza costo di impianto, senza ordine minimo, con ritiro a Milano o spedizione in 10 giorni. Anche qui la gallery dei progetti realizzati fino ad oggi non è niente male, guardate qui.
us/them/yours crede nelle potenzialità del movimento dei makers, che libera la creatività e che potrebbe mettere in crisi il modello economico attuale fondato sulla produzione industriale al grido di Do it yourself! Nei prossimi mesi torneremo sull’argomento, stay tuned!
Salve, ho appena scritto sul sito di FabLab Italia. Non e mai troppo. Ho scoperto Fab Lab in Canada. Vorrei avere piu informazioni su come funziona, come e svilupato in Italia, dove, servono formazioni??
Grazie tante.
Salve, sarei interessato anche io ada vere meggiori informazioni in merito grazie.