Il flautista impeccabile
Martino Coffa | Ottobre, 2009 | them
Sin dall’antichità è sempre esistita la smania di creare macchine musicali autonome, come gli organetti orchestrali a manovella, o come altre invenzioni che sono state usate nel mondo della magia e dell’intrattenimento più puro come i pianoforti con le partiture su schede forate,
questa voglia è stata portata avanti nel tempo da diversi artisti e ingegneri che hanno dedicato il propio tempo sperimentando idee particolari e innovative facendo interagire meccanica e suono.
C’è chi dice che i musicisti classici debbano aver paura di questi futuri suonatori,
dal mio punto di vista è impossibile paragonare l’errare tipico dell’umano con la perfezione meccanica di un robot, suonera sempre meglio un caro e buon vecchio musicista in carne e ossa.
Un esempio incredibile e decisamente affascinante è questo robot sviluppato dall’università di Waseda in Giappone,
arrivati alla versione “Waseda flautist No. 4 Refined IV” il robot è stato presentato alla conferenza BioRob del 2008,
Grazie ad una serie di progressi tecnici, l’ultima versione permette una transizione più morbida tra le note, rispetto al modello originale costruito nel 2003.
La bocca del robot ed i polmoni sono stati attentamente progettati per imitare il controllo d’aria di esperti flautisti.
Gli scienziati hanno creato le labbra artificiali con l’elasticità di labbra umane e con dei perni nascosti controllano la loro forma.
La lingua del robot è stata riprogettata per consentire il doppio colpo (l’alta velocità delle note in alcuni brani).
Essa ha anche un meccanismo interno per creare il vibrato, tecnica che può richiedere anni ad essere appresa dai musicisti.
I polmoni sono composti da due camere d’aria, con un soffietto che permette la circolazione dell’aria dentro e fuori.
Gli occhi del robot hanno due macchine fotografiche che permettono di interagire con il pubblico e con altri musicisti, in modo da poter presto vedere un concerto in duetto con le persone.
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Il WF-4RIV è più di un semplice robot. I produttori sperano di renderlo abbastanza sofisticato per ottenere una migliore interazione uomo-computer per poi insegnare musica agli allievi.